La Legge 26 luglio 1975, n. 354 reca “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”. Con la sua entrata in vigore, finalmente si superava il “Regolamento per gli Istituti di prevenzione e pena” del 1931, fedele traduzione dell’ideologia fascista nel settore penitenziario, e si cercava di dare attuazione alla nuova funzione rieducativa delle pene sancita dalla Costituzione del 1948.
La rapida evoluzione della società degli ultimi decenni ha fatto sì che la riforma del 1975 fosse percepita come sempre più datata. L’adozione del regolamento di esecuzione del 2000 (D.P.R. 30 giugno 2000 n. 230) ha senz’altro rappresentato un nuovo tentativo di modernizzazione del diritto penitenziario.
Da ultimo, la più recente riforma attuata dai decreti legislativi delegati del 2 ottobre 2018, ha introdotto alcuni apprezzabili aggiornamenti nella normativa penitenziaria, colmando, ad esempio, la lacuna normativa in materia di esecuzione penale minorile.
Circolare DAP del 18/11/2022 - Innovazione sistema penitenziario
La Circolare del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria n. 0442486.U del 18 novembre 2022 trae spunto da alcune delle indicazioni fornite dalla Commissione per l’innovazione del sistema penitenziario, presieduta dal Prof. Marco Ruotolo e istituita con D.M. 13 settembre 2021.
I lavori della Commissione, infatti, erano stati orientati alla predisposizione di soluzioni concrete per l’innovazione del sistema penitenziario, per migliorare la qualità della vita delle persone recluse e di coloro che operano all’interno degli istituti penitenziari.
La Circolare, in particolare, indica all’amministrazione delle aree di intervento volte a «migliorare la qualità della vita detentiva e a favorire la crescita della qualità del lavoro in carcere».
Per quanto riguarda il lavoro penitenziario (riconosciuto come «uno dei pilastri del trattamento rieducativo»), si invitano i Provveditori a dare il necessario impulso alle Commissioni regionali istituite dall’art. 25-bis dell’ord. pen., al fine di favorire l’incontro tra i soggetti istituzionalmente competenti all’attuazione delle politiche di inserimento socio-lavorativo e le realtà imprenditoriali attive sul territorio e si invitano le Direzioni degli istituti, qualora non abbiano ancora provveduto, a costituire e aggiornare la Commissione per il collocamento lavorativo dei detenuti prevista dall’art. 20 comma 4 ord. pen.
Il provvedimento, inoltre, riconosce l’importanza di fornire impulso alle attività sportive e teatrali e interviene su alcuni aspetti della vita penitenziaria come le lavatrici a gettone, l’accesso ai canali televisivi del digitale terrestre e i frigoriferi nelle stanze di pernottamento dei detenuti.
Da ultimo, ma non per importanza, indica la necessità di adottare nuove modalità al fine di semplificare l’organizzazione dei colloqui in presenza con i familiari e le autorizzazioni delle visite ai detenuti degenti in luoghi esterni di cura; raccomanda alle Direzioni di impartire al personale le necessarie istruzioni affinché sia garantito ai ristretti l’esercizio della facoltà di informare i congiunti al momento dell’ingresso in istituto (ex artt. 29 ord. pen e 62 reg. esec.); ribadisce la necessità di procedere tempestivamente e nel rispetto delle forme stabilite dalle norme per la comunicazione ai detenuti di alcuni provvedimenti dell’amministrazione, come le sanzioni disciplinari e le declassificazioni.
Circolare DAP del 26/09/2022 - Colloqui, videochiamate e telefonate
Il 26 settembre 2022 è stata emessa una nuova circolare del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (la n. 3696/6146) avente ad oggetto «Colloqui, videochiamate e telefonate».
Da evidenziare il richiamo effettuato, sin dalla premessa, alla «funzione fondamentale che i colloqui e le telefonate assumono sul piano trattamentale, quale modalità di conservazione delle relazioni sociali e affettive nel corso dell’esecuzione penale e quale strumento indispensabile per garantire il benessere psicologico delle persone detenute» e il riferimento alla normativa in materia (artt. 29, 30 e 31 della Costituzione, art. 8 della CEDU e art. 28 ord. pen.).
La circolare mira a implementare e disciplinare l’uso delle videochiamate da parte dei detenuti, seguendo le novità già introdotte in via sperimentale nel circuito della media sicurezza dal 2019 e i provvedimenti adottati durante l’emergenza pandemica a partire dal 2020.
È previsto, dunque, che, per garantire contatti con l’ambiente esterno, accanto alle tre modalità già presenti (colloqui visivi, conversazioni telefoniche, corrispondenza epistolare cartacea) siano ora confermate ed estese a tutti i circuiti penitenziari anche le videochiamate, quali modalità alternative di fruizione dei colloqui visivi.
Circolare DAP del 08/08/2022 - Prevenzione delle condotte suicidarie
L’8 agosto 2022 è stata trasmessa ai Provveditori e ai Direttori degli istituti la circolare n. 3695/6145 del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria avente ad oggetto «Iniziative per un intervento continuo in materia di prevenzione delle condotte suicidiarie delle persone detenute».
La circolare ci colloca nel contesto dell’aumento senza precedenti del numero dei suicidi in carcere riscontrato nel 2022. Come emerge anche da un recente studio pubblicato dal Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, infatti, nel 2022 in carcere si è registrato il tasso più alto di suicidi degli ultimi 10 anni: dal 2012 si sono tolte la vita 583 persone, 79 solo quest’anno: quasi la metà erano persone con fragilità personali o sociali (dati aggiornati al 5 dicembre).
L’obiettivo della circolare, dunque, è quello di rinnovare, anche con il coinvolgimento delle Autorità sanitarie locali, gli strumenti di intervento e le modalità per prevenire tale drammatico fenomeno. Vengono definite alcune linee di intervento da implementare in ogni istituto: saranno gli staff multidisciplinari - composti da direttore, comandante, educatore, medico e psicologo - a svolgere in ogni istituto l’analisi congiunta delle situazioni a rischio, al fine di individuare dei protocolli operativi in grado di far emergere i cosiddetti ‘eventi sentinella’, quei fatti o quelle specifiche circostanze indicative della condizione di marcato disagio della persona detenuta che possono essere rivelatori del rischio di un successivo possibile gesto estremo e che possono essere intercettati dai componenti dell’Ufficio matricola, dai funzionari giuridico-pedagogici, dal personale di Polizia Penitenziaria operante nei reparti detentivi, dagli insegnanti, ma anche dagli assistenti volontari.
Decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 30 giugno 2000 - Regolamento di esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario
L’attuale regolamento di esecuzione dell’ordinamento penitenziario è in vigore dal 20 settembre 2000: ha sicuramente contribuito, fin dalla sua introduzione, ad elevare gli standard di detenzione nel nostro Paese, proponendo un’idea di detenzione fondata sul rispetto della dignità della persona e sul progressivo riavvicinamento del detenuto alla società esterna.